Affettività

Affettività psicologia

La Dott.ssa Carla Casale, psicologa a Torino, si occupa di disturbi e problemi connessi alla sfera affettiva.

Amore e le relazioni amorose come cornice che collega affettività e sessualità sia in relazioni monogame che in contesti relazionali poligami. L’idea è di tracciare un filo conduttore e narratore che porti le persone a inoltrarsi nelle diverse e infinite sfaccettature, possibilità e differenze che l’essere umano dà e attribuisce al sentimento da sempre più desiderato e allo stesso tempo più sofferto che l’uomo vive e incarna come metro per la propria felicità o infelicità emotiva.

È fondamentale prendere consapevolezza dei meccanismi interpersonali che conducono e guidano le nostre relazioni affettive. Quegli schemi che ognuno di noi mette in atto, in maniera deliziosamente personale, al relazionarsi con gli altri e vivere la propria affettività. L’amore è una danza unica che si crea nell’interazione affettiva e amorosa tra due persone.


L’obiettivo è di ritrovare un equilibrio costruttivo e condiviso tra i partner

…riconoscendo i momenti di sofferenza e le incomprensioni messe in gioco; con la possibilità di rileggere, durante il percorso psicologico, le dinamiche attuate dai partner da diversi punti di vista alternativi in un assetto collaborativo.


Amore e relazioni tra affettività e sessualità

È difficile fornire una definizione univoca e universale all’amore trovando un punto di accordo comune. L’amore va visto come quel sentimento d’immenso affetto che procura l’ineguagliabile sensazione di benessere psicologico e fisico. L’amore è un sentimento che si fonda non solo sull’affetto profondo, romantico e passionale ma anche sulla simpatia, sull’empatia verso qualcuno o qualcosa.

Il legame amoroso originario viene arricchito dalla voglia dei partner di prendersi delle responsabilità nell’assunzione di un impegno che porti a coltivare il legame stesso. L’amore spinge gli uomini alla ricerca della persona amata e alla vicinanza. La capacità di amare e donare amore incondizionato è una capacità profonda dell’essere umano.


Relazioni amorose (Robert Sternberg)

Secondo Sternberg, le relazioni amorose dovrebbero fondarsi su tre dimensioni che equidistanti tra loro formando un triangolo equilatero (Decisione/impegno, Intimità, Passione).

La Decisione/impegno: riguarda due aspetti differenti del processo amoroso.

La decisione coincide soprattutto con un periodo a breve termine e iniziale del legame in cui si decide di amare qualcuno.

L’impegno, invece, è visto come il passo successivo in cui gli innamorati decidono reciprocamente di impegnarsi per la costruzione di un “legame altro” caratterizzato dalla stabilità affettiva, che porta al mantenendo della relazione nel tempo.

Non è detto che questi due aspetti si susseguano, in quanto possono essere disgiunti e non sempre concatenati tra loro.

L’intimità: esprime l’esperienza di vicinanza affettiva, di calore e di unicità vissuti all’interno della coppia. In questa componente spiccano, soprattutto, le dimensioni di affinità, condivisione e/o confidenza che è unica e diversa per ogni coppia. Si sottolinea l’unicità del rapporto, spingendo entrambi i partner a prendersi cura reciprocamente mostrando e dischiudendo all’altro l’autenticità che ci caratterizza e confidando i propri progetti e sentimenti più profondi e intimi.

La passione: coincide con il termine greco eros e si riferisce principalmente agli aspetti involontari che caratterizzano ogni storia d’amore (l’attrazione fisica, la simpatia e il desiderio sessuale).

La coppia è un terzo, un qualcosa di diverso rispetto alle due persone che la compongono.

È impensabile trovare una maniera di amare più giusta o vera delle altre ma è importante aprirsi all’idea che l’amore sia imprevedibile e incontrollabile. L’amore è indefinibile in maniera universale. Il vero amore è quello che ci rende felici, liberi.

Non è facile definire l’amore ma al contrario ci viene più semplice definire cosa non è amore. Non è amore se ci si ritrova in una relazione che ci fa star male e che è mantenuta solo per riempire dei vuoti emotivi altri.

L’amore non è una scelta! Non è possibile scegliere chi amare! L’amore non è misurabile!

L’amore è chimica: nel periodo dell’innamoramento l’organismo rilascia grandi quantità di dopamina (ormone responsabile dell’euforia e del piacere) e in una seconda fase rilascia l’ossitocina (ormone dell’amore).


L’affettività dal punto di vista psicologico

Dal punto di vista psicologico s’indagheranno, in condivisione con le persone coinvolte, le emotività, le cognizioni e gli schemi interpersonali che sono messi in atto durante le interazioni e i momenti di discussione. Nelle nostre relazioni e nel nostro modo di esprimere l’affettività siamo tutti influenzati dalle nostre esperienze di vita.

Con il compito di collaboratori attivi, i partner sono coinvolti attivamente nell’identificazione e nella valorizzazione delle risorse relazionali presenti e funzionali col fine di portarle a consapevolezza del nucleo coppia. Allo stesso tempo s’individueranno gli schemi interpersonali disfunzionali con l’obiettivo della co-costruzione di un qualcosa di alternativo che possa essere benefico per l’equilibrio affettivo e relazionale dei partner.


Il vero amore non conosce età, regole né distinzione di genere, colore o sesso. Il vero amore non porta con sé l’egoismo del singolo

Spaziando da visioni monogame dell’intendere l’amore…

…fino all’arrivare a quelle forme di espressione di tale sentimento non monogame, dove si pone l’attenzione su quell’attitudine amorosa in cui si ama, si condividono affetti e/o rapporti intimi in maniera consensuale con più partner senza passare dal tradimento o dal taciuto.

L’amore è l’insieme di fattori culturali, chimici, relazionali e personali non calcolabili e controllabili:

  • È magico
  • È irripetibile


Alcuni porcospini, in un a fredda giornata di inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi lì portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra i due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione”. (Arthur Schopenhauer)

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